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La sostenibilità ambientale per Mulino Padano

Rassegna Stampa
mulino padano sede

Il tema della sostenibilità ambientale è sempre più importante. Ognuno di noi può essere più rispettoso dell’ambiente attraverso piccole accortezze da applicare nel quotidiano, e le imprese devono impegnarsi per dare il loro contributo. Noi ne abbiamo parlato con la rivista Molini d’Italia e di seguito riportiamo il testo dell’articolo presente nel numero di ottobre.

Buona lettura!

 

«Siamo un’azienda che opera nel mercato con l’obiettivo di generare valore e di ritagliarci una posizione di business competitiva», chiarisce l’ing. Marco Cavallari, amministratore di Mulino Padano, storica realtà in provincia di Rovigo, dove da sempre si produce grano tenero d’eccellenza. «Ma di ogni decisione analizziamo ogni singolo impatto, a cominciare da quello ambientale, cercando di incidere sulla sostenibilità dei processi produttivi».

In particolare, l’impresa ha intrapreso da tempo un percorso virtuoso per quanto riguarda l’ottimizzazione dei consumi energetici. Lo stabilimento di Salara, inaugurato nel 2015 a pochi chilometri dallo storico impianto di Ceneselli (Ro), è all’avanguardia sia per l’offerta di farine e ingredienti professionali di qualità, dedicati all’industria alimentare e ai maestri della panificazione, della pasticceria, della pizzeria e della pasta fresca, che per risparmio energetico.

Ingegner Cavallari, siete un esempio di impresa virtuosa per come avete ottimizzato i consumi energetici. Il pensiero va inevitabilmente alle fonti rinnovabili…

La sorprenderò ma Mulino Padano non le utilizza. Mi spiego meglio: anziché focalizzarci sulle energie rinnovabili, abbiamo scelto di abbattere tout court i consumi energetici, a parità di quantità prodotte di farina. La vera rivoluzione, per noi, parte da qui: avremmo potuto continuare a consumare la stessa quantità di energia del passato, semplicemente ricorrendo a fonti pulite. Invece, partendo dalla premessa che l’energia è poca e preziosa, abbiamo deciso di ottimizzare i consumi: a Salara risparmiamo tra il 15 e il 20% di energia rispetto all’ex stabilimento di Ceneselli.

Ci illustri gli step del percorso che vi ha portato ad ottenere questo importante risultato.

 È fondamentale una buona progettazione. Quando abbiamo iniziato a ragionare sul nuovo impianto di Salara, noi di Mulino Padano abbiamo dedicato grande attenzione allo studio del layout aziendale. Il risultato finale è una struttura compatta e integrata, in cui tutti i blocchi di fabbrica sono facilmente raggiungibili seguendo un percorso il più possibile lineare. Questo significa, innanzitutto, abbattere il consumo energetico per la movimentazione dei prodotti all’interno dello stabilimento e ottimizzare lo sfruttamento degli spazi sia in termini di superficie che di volume.

E che tipo di politica avete adottato per i macchinari?

Proprio grazie a un’accorta progettazione greenfield, impianti e macchine rappresentano un perfetto equilibrio tra esigenze produttive e necessità di risparmio energetico. A questo siamo arrivati attraverso un’analisi precisa di fattori come le rotte, la portata, la velocità, i percorsi. Le faccio un esempio: anziché di un’unica linea di trasporto veloce, abbiamo preferito dotarci di due linee appena più lente. In termini di portata oraria il risultato è tuttavia lo stesso, ma ci permette di risparmiare energia e ci dà maggiore flessibilità produttiva.

In termini di incidenza energetica la scelta dei sistemi di trasporto dei prodotti è fondamentale…

Certo. Le opzioni sono tre: sistemi di trasporto meccanici, che garantiscono elevata efficienza energetica ma, in certi casi, una minore sicurezza alimentare; sistemi di trasporto pneumatici in pressione, sinonimo di grande pulizia del prodotto finito ma più energivori dei precedenti; sistemi di trasporto pneumatici in aspirazione. Noi abbiamo scelto di adottare i sistemi meccanici, ove questi non vadano ad inficiare la sicurezza alimentare, impiegando sempre i sistemi pneumatici in abbinamento agli inverter.

Quali sono gli altri ingredienti della ricetta di Mulino Padano per la sostenibilità?

Procedendo per ordine di importanza, dopo la progettazione direi la riduzione del numero delle utenze elettriche e lo sfruttamento della potenza strettamente necessaria. Ad esempio, Mulino Padano adotta motori ad alta efficienza energetica e soprattutto dimensionati rispetto alle sue effettive esigenze produttive. Un sovradimensionamento di motori in sede di progetto, infatti, si riflette in inevitabili sprechi di energia per tutta la vita dell’impianto. Inoltre, è possibile migliorare le performance energetiche di impianti meno energivori rispetto a quello di macinazione. Infine, per ottenere buoni risultati in termini di efficienza è bene disporre di sistemi di controllo di ultima generazione.

Per esempio?

Pensiamo all’impianto di illuminazione. Mulino Padano ha un sistema di supervisione che permette di controllare le luci anche da remoto: ciò significa che possiamo azionarle solo quando e dove è effettivamente necessario. Sempre riguardo l’illuminazione, per il piazzale, che per legge deve essere illuminato con una determinata intensità, abbiamo adottato un sistema a Led, abbattendo così i consumi di elettricità.

Di cosa vi avvalete per i sistemi di controllo?

Possiamo supervisionare in tempo reale i dati di consumo energetico, riferendoli alle produzioni dei singoli impianti. In questo modo abbiamo una visione di insieme dettagliata della nostra attività, che ci consente di individuare subito eventuali inefficienze.

La materia prima e il prodotto finito, nel caso di Mulino Padano, si muovono su gomma. In questo caso è possibile parlare di sostenibilità?

Siamo attenti anche sotto questo profilo. Abbiamo adottato tre semplici accorgimenti: innanzitutto, facendo muovere i mezzi soltanto a capacità di carico saturata, in particolare nel caso dei sottoprodotti. In secondo luogo, la flotta di proprietà di Mulino Padano è giovane: si compone di mezzi che rispettano i più restrittivi standard su consumi ed emissioni. Infine, abbiamo sistemi di supervisione satellitare con cui possiamo monitorare le rotte, garantire alla clientela le consegne nei tempi stabiliti, selezionare i percorsi meno trafficati e più brevi.

Anche i vostri prodotti sono attenti all’ambiente?

Sì, la linea Scelte di Campo, riconducibile al marchio Granaio Italiano, offre farine realizzate con grani 100% nazionali da filiera certificata, secondo la norma Uni En Iso 22005:2008. La logica è la filiera corta: il progetto, infatti, coinvolge i coltivatori di grano tenero nel raggio di 50 chilometri dal nostro molino. Abbiamo la fortuna di trovarci nel cuore della Pianura Padana, non lontano dal corso del Po, in un’area a cavallo tra le province di Rovigo, Ferrara e Mantova: una zona storicamente ad alta vocazione per la produzione di grani teneri, eccellenti sia per qualità, a mio avviso la migliore d’Italia, che per quantità.

Un’ultima domanda. Se dovesse convincere un collega a sposare la causa della sostenibilità ambientale, quali argomenti utilizzerebbe?

Innanzitutto la motivazione etica: un’azienda non è un’entità astratta ma opera in un contesto sociale e ambientale. Ritengo sia giusto restituire valore al territorio che ci ospita e che questo si traduca anche nel rispetto dell’ambiente che cicirconda. Ma vorrei anche ricordare che la sostenibilità rappresenta un’opportunità economica: in particolare, l’efficienza energetica può generare profitti riducendo al contempo i costi. I molini sono realtà tutto sommato facili da ottimizzare, in quanto non producono emissioni pericolose, non corrono il rischio di inquinare le falde acquifere e non sfruttano le risorse del territorio. Quindi, perché non fare qualche piccolo sforzo per rendere i nostri impianti ancora più eco-friendly?

 

Davide Paterlini